Come quando – oggi non è una ricetta

Come quando le ore volano e sono piene di sole e risate, come quando il cibo diventa la puntuale occasione per un convivio, per dire e ascoltare, per pensare che davvero il mare basti ad essere felici. Come quando le cose più semplici ti conquistano con la loro magia e tutto lo vedi da un altro punto di vista e pensi che sì – è sempre possibile, è ancora possibile trovare tesori se solo alzi lo sguardo oltre le cose consuete, oltre le abitudini che consumano l’entusiamo. Come quando essere adulti e avere dei sogni, avere responsabilità e avere sorrisi ferma il tempo in istanti e luoghi perfetti.

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Come quando torni a casa, e sai che il viaggio è appena iniziato

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Pasta al Forno sentimentale

Ingredienti: pasta corta 400 g, verdure miste (verza, spinaci, scarola) 300 g; per la besciamella: burro 80 g, farina 80 g, latte 500 ml, noce moscata, sale q.b.
Quando: c’è bisogno di calore
Con chi: una persona speciale
Mood: l’arrivederci
 

Ci sono cose che per quanto sembrino difficili, non raggiungibili, lontanissime, alla fine poi arrivano. Così, proprio quando non ci stai pensando, proprio quando ti ritrovi a sgranare gli occhi e dire “oh my god, il momento fatidico è arrivato”.

E in effetti, come poteva non arrivare? Tutto quello che sembra improvviso e imprevisto molto più spesso è la sintesi evidente di moltissimi passi, centinaia di piccoli passi che mentre li fai sei esclusivamente concentrato a muovere un piede e poi l’altro e non cadere – come i bambini che barcollano, ma loro non lo sanno che stanno cadendo.

E così, mentre eri lì intento a procedere cercando di non inciampare ecco che qualcuno ti ha tenuto per mano, qualcuno che ha saputo sempre trovare il giusto sorriso e le giuste parole, qualcuno che ha sempre detto la cosa più faticosa, più dura, più vera. Mai la più comoda. Qualcuno che quel pezzo lo avete fatto insieme.

Ecco, se potessi invitare domani questo qualcuno a cena io gli preparei un piatto così, caldo e che sa di famiglia, una coccola cremosa, un abbraccio formato cucina.

Se anche voi avete una persona così speciale ed unica con la quale celebrare un momento importante, preparate questa pasta al forno gustosa e accogliente.

Fate cuocere la pasta in acqua salata e nel frattempo lasciate appassire in padella le verdure; le mie erano surgelate e mi sono sbrigata un pò prima. Intanto preparate la besciamella facendo sciogliere il burro in pentolino e poi aggiungendo la farina mentre mescolate per bene con una frusta; versate il latte tiepido a filo e sempre mescolare finchè non si addensa. Un pizzico di sale e di noce moscata, il gioco è fatto.

Scolate la pasta al dente e amalgamatela bene con la besciamella e le verdure; distribuitela nella teglia e cospargete con altra besciamella e parmigiano. In forno a 200° finchè non si è dorata per bene (circa 25′).

Tiratela fuori e gustatela calda, avvolgente, buonissima. Offritela a chi vi ha accompagnato.

Buon appetito, e questa è per dirti che mi mancherai.

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Briochine soffici e la smemoratezza

Ingredienti: farina manitoba 250 g, 125 g burro, zucchero 30 g, lievito di birra 10 g, latte q.b., un pizzico di sale.
Con chi: a scelta
Quando: a colazione, a merenda
Mood: la Boulangerie

Avere voglia di qualcosa di briochioso, ricordarsi di aver visto da qualche parte una ricetta invitante e dirsi “adesso la provo!”. E così prendere la farina e lo zucchero, il sale e il lievito sciolto in un poco di latte tiepido, lavorare il tutto  aggiungendo le uova, impastare aggiustando eventualmente con un poco di farina o un goccio in più di latte, fino ad avere un impasto sodo e morbido.

Lasciarlo riposare un’oretta, riprenderlo e ricavarne 8 palline, distribuirle negli stampini di silicone e lasciarle riposare altre 2 ore circa. In tutto ciò, pregustare la bonta di queste briochine tanto immaginate e desiderate. Infornarle a 180° per circa 20 minuti, tutta contenta per la perfetta riuscita e poi…lampo di genio!

Ecco dove le avevo viste: proprio qui, nel mio stesso blog! ^^’  Con qualche modifica ancora rispetto all’originale, ma anche queste son soddisfazioni…!

Buon appetito, e questa è per le persone distratte.

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Ravioli dolci con ricotta e cioccolato (e l’ode alla perseveranza)

Ingredienti: Per la pasta: farina 600 g + quella per stendere la pasta, uova 4, zucchero 150 g, burro 125 g, lievito in polvere 1 cucchiaino, buccia di 1 limone. Per il ripieno: ricotta 380 g, cioccolato fondente 90 g, zucchero 90 g, 1 bicchierino di liquore – marsala o passito-, cannella q. b.
Quando: il pranzo della domenica
Con chi: aspetta il dolce
Mood: la massaia anni ’60
 

Mi piacerebbe poter dire che preparare questi ravioli è stato un gioco da ragazzi, che l’avevo già fatto talmente tante volte che nel frattempo ho anche cucinato 6 portate per un pranzo da 12 persone ecchecivorràmai. E invece.

Invece è stata una bella sfida sin dall’inizio, quando mi sembrava che l’impasto non si componesse per bene, che tutte le briciole rotolassero via e non ci pensassero nemmeno a creare un’unica massa composta, educata e coerente col suo destino. Ho pensato a mia nonna, a quante volte nella sua vita avrà fatto questa operazione “e non è possibile che non mi riesca, devo solo perseverare”. E così ho perseverato, e dopo poco ho avuto soddisfazione delle mie fatiche ottenendo una bella palletta morbida e maneggevole.

Ma non ho avuto, in effetti, molto tempo per godere di questo trionfo perchè stava per iniziare (e non lo sapevo!) la parte più laboriosa di tutto il procedimento: ho iniziato a stendere la pasta con il mattarello e mi sono resa conto, solo allora, di non trovare più il fantastico arnese che serve proprio per tagliare la pasta in cerchi perfetti e chiuderli poi a raviolo altrettanto perfetto.

Nell’ordine ho pensato: farò dei ravioli orrendi, farò una crostata alla “comeviene”, spiaccico tutto a muro e compro un dolce alla pasticceria qui sotto. Ma poi. Non mi sono persa d’animo, ho fatto i primi ravioli con la classica rotella e sono effettivamente venuti brutti. Ma poi. Ho ritrovato per incanto il magico tagliaravioli e lì ho capito di avere svoltato.

E ho pensato che ne fosse valsa la pena di non essermi arresa e averli preparati comunque questi benedetti ravioli dolci e che, anche se ci avevo impiegato 3 ore e molti sbagli, i risultati erano arrivati.

Al netto delle mie imprecazioni, ecco il procedimento:  disporre la farina a fontana, unire le uova, lo zucchero ed iniziare ad impastare; aggiungere il burro morbido a pezzetti, il lievito e la buccia di limone. Impastate, impastate, impastate. E poi lasciate riposare il tutto.

Nel frattempo setacciate la ricotta con lo zucchero, aggiungete il cioccolato tagliato al coltello, il liquore e mescolate bene tutto fino ad ottenere una consistenza cremosa.

Ora potete prendere l’impasto, dividerlo in due panetti più piccoli e stenderli col mattarello fino allo spessore di circa 3 mm e, a questo punto, regolatevi con gli attrezzi che avete: se avete la classica rotella, sovrapponete due strati di pasta (nel mezzo il ripieno a piccoli cucchiai!) e tagliate a mano i vostri ravioli, sigillando bene i bordi. Se invece avete il tagliaravioli, ricavate dalla pasta stesa dei cerchi, riponete nel mezzo un pò di ricotta e sigillatelo sempre con l’aiuto dell’attrezzo magico.  Infornare a 180° e accasciarsi sulla sedia per circa 20 minuti, finchè non saranno pronti.

Buon appetito, e non sempre perseverare risulta diabolico.

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Torta al cioccolato, caffè e mandorle – per momenti fantozziani

Ingredienti: 180 gr cioccolato fondente di ottima qualità, 150 gr burro, 70 gr farina di mandorle, 160 gr zucchero, 80 gr farina, 1 tazzina di caffè ristretto, 4 uova, zucchero a velo.
Quando: fate sul serio
Con chi: è all’altezza
Mood: intensa-mente

Eccola qui, una torta importante, intensa negli ingredienti e nelle intenzioni. Di certo non è un dolce che si può fare così -con indifferenza- o giusto per avere qualcosa di leggero a colazione. E’ una ricetta per momenti densi e consistenti, per giornate che hanno bisogno di sostanza e calorie per reggere.

Fregature, botte di rabbia velenosa, vene sull’orlo dell’esplosione e bile che ribolle, la persona giusta nel posto sbagliato o era sbagliato il momento anzi era proprio sbagliato tutto; piani che saltano, pessimi ragionieri e burocrazia in malissima fede, sentirsi metà Fantozzi e metà WonderWoman nello stesso identico momento. E allora.

Quando la densità delle giornate raggiunge valori che sfidano la chimica molecolare, procuratevi albumi montati a neve fermissima e incorporateli nello spirito – oltre che nell’impasto – così da incamerare dosi di ossigeno e leggerezza.

Dunque, sciogliete burro e cioccolato insieme a bagnomaria; trasferiteli poi in una ciotola capiente e aggiungete i tuorli -uno per volta- le due farine, il caffè e lo zucchero (in origine a velo, ma siccome non ne avevo abbastanza l’ho tritato). Mescolate tutto con una frusta a mano e quando il composto risulterà omogeneo metteteci gli albumi montati, appunto, a neve fermissima e versate tutto in una teglia da 24 cm; 200° i primi 10 minuti e proseguite a 180° per altri 15/20.

Questo dolce risulta umido, morbidissimo, voluttuoso e peccaminoso quanto basta (e avanza) per consolarvi delle più fantozziane giornate che vi possano capitare. Leggerla sul blog di Giuliana e farla è stata quasi un lampo, una coincidenza perfetta. Almeno la torta.

Buon appetito, e questa è alla faccia loro.

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