Eccola qui, una torta importante, intensa negli ingredienti e nelle intenzioni. Di certo non è un dolce che si può fare così -con indifferenza- o giusto per avere qualcosa di leggero a colazione. E’ una ricetta per momenti densi e consistenti, per giornate che hanno bisogno di sostanza e calorie per reggere.
Fregature, botte di rabbia velenosa, vene sull’orlo dell’esplosione e bile che ribolle, la persona giusta nel posto sbagliato o era sbagliato il momento anzi era proprio sbagliato tutto; piani che saltano, pessimi ragionieri e burocrazia in malissima fede, sentirsi metà Fantozzi e metà WonderWoman nello stesso identico momento. E allora.
Quando la densità delle giornate raggiunge valori che sfidano la chimica molecolare, procuratevi albumi montati a neve fermissima e incorporateli nello spirito – oltre che nell’impasto – così da incamerare dosi di ossigeno e leggerezza.
Dunque, sciogliete burro e cioccolato insieme a bagnomaria; trasferiteli poi in una ciotola capiente e aggiungete i tuorli -uno per volta- le due farine, il caffè e lo zucchero (in origine a velo, ma siccome non ne avevo abbastanza l’ho tritato). Mescolate tutto con una frusta a mano e quando il composto risulterà omogeneo metteteci gli albumi montati, appunto, a neve fermissima e versate tutto in una teglia da 24 cm; 200° i primi 10 minuti e proseguite a 180° per altri 15/20.
Questo dolce risulta umido, morbidissimo, voluttuoso e peccaminoso quanto basta (e avanza) per consolarvi delle più fantozziane giornate che vi possano capitare. Leggerla sul blog di Giuliana e farla è stata quasi un lampo, una coincidenza perfetta. Almeno la torta.
Buon appetito, e questa è alla faccia loro.
ciao Alessaandra, grazie per la fiducia! Sono felice che ti sia piaciuta….
anche per me è una torta comfort food..
Un caro saluto
Giuliana
Molto piaciuta! Grazie a te:)