SìLeArancine, sì la granita con la brioche, sì i cannoli. Ma non fermiamoci qui. In Sicilia ci sono moltissimi altri prodotti squisiti e meno famosi, e dunque: perchè privarsene?
Nel ragusano, ad esempio c’è una varietà di cipolla che è presidio Slow Food: coltivata nelle zone di Giarratana, questo prodotto è celebre per la sua dolcezza, perchè è ottima sia cruda che cotta e perchè ciascuna cipolla pesa in media tra 500 gr e 2 kg.
Eh, noi in Sicilia siamo così: vie di mezzo non contemplate.
Dunque, si prenda la suddetta cipolla e la si tagli in modo grossolano: fatela rosolare appena (in un tegame di coccio è meglio) con un giro d’olio e, quando inizia a dorarsi, aggiungete la salsa di pomodoro: se disponete di una salsa casalinga – la conserva della nonna per intenderci – usatela senza esitazioni. Allungate con un goccio di acqua, aggiustate di sale, coperchio e fate cuocere per circa 1h20.
I “lolli” sono un formato di pasta tipico di Modica, pure nel ragusano: una sorta di cavatello gigante tradizionalmente servito con una minestra di fave; ma insomma, non esageriamo con tutta questa tradizione. Quando la cipolla sarà ben morbida, cuocete la pasta a parte o, se preferite, direttamente nella minestra: pochi minuti e avrete un primo da leccarvi i baffi.
Buon appetito, e adesso ci si può buttare di nuovo sulle granite.