Si sa che i miracoli non è che riescano alla prima, sennò è soltanto una banale certezza e non una speranza. Difatti questa torta ha un precedente carbonizzato nel forno, come si conviene ad un miracolo onesto che insomma, senza almeno un martire immolato che grado di divinità potrà mai vantare.
E allora, dopo qualche tempo bisogna portare avanti la propria ostinata speranza e cimentarsi con un nuovo tentativo. Sopratutto bisognerà consolare e rassicurare il forno, pulirlo con amore e dirgli non preoccuparti non succederà più scusami tanto, da ora in poi solo dolci educati e cotti a puntino.
Prendete i tuorli e lavorateli bene con lo zucchero, poi aggiungere il burro fuso, la fecola setacciata con il bicarbonato e la buccia del limone. Lavorate l’impasto, e una preghierina. A parte, con le fruste ben pulite, montate a neve fermissima (doppia preghierina) gli albumi e incorporateli delicatamente al composto – come dicono gli esperti del settore.
Schiaffate il tutto in una teglia imburrata -come dico io- e in forno a 180° gradi, per circa 25 minuti e 3 novene. Zucchero a velo per completare l’opera.
Buon appetito, e se il miracolo non si avvera utilizzate la Torta come proiettile.
Mi hai fatto morire dal ridere!!!!!! ^_^ complimenti! questa torta paradiso il miracolo sembra averlo fatto …
Grazie! Detto da te è un doppio complimento
Per il miracolo, ehe…ci stiamo attrezzando!